Meet the beer
Non mi faccio ammaliare dalla lattina, con i suoi effetti ottici (Archimede avrebbe potuto usarla come specchio) e penso: “Easy… quanta ironia ci sarà in questo nome?”.
Poi inizio a mandarla giù e mi sembra invece un nome azzeccatissimo. Luppoli Mosaic e Citra, malti inglesi e tanta avena, un amaro più immaginato che percepito, e tantissimo gusto ad ogni assaggio.
Easy, mi ricorda quella volta in cui qualcuno mi chiarì la teoria delle stringhe con parole quasi elementari, ed io reagii con un: “Ah be’, detta così è facile!”. Ma avevo acquisito una nuova conoscenza. Merito di chi aveva spiegato tutto con parole chiare. Così come, nel caso di Easy, il merito va tutto a Lervig che l’ha prodotta.